Giorgio Galli: l’intellettuale curioso

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Recensione del libro: POLITICA E CULTURE ‘ALTRE’ 

A cura di Rossana B. Mondoni e Vinicio Serino. 

Prefazione di Maurizio Belpietro. 

Postfazione di Stefano Bruno Galli. 

Milano, Biblion Edizioni Srl, 2021

226 pagine  –  € 20,00

Giorgio Galli è scomparso il 27 Dicembre 2020 e per commemorare la sua figura e per descrivere la complessità della sua ricerca una selezionata schiera di studiosi e amici ha redatto questo scritto.

Nella Prefazione, Belpietro spiega come ha conosciuto Galli e, di seguito, Pasini descrive come ha incontrato il pensatore, che sarebbe poi divenuto il compagno fedele della sua vita.

Nella Nota dei Curatori, Mondoni e Serino illustrano come è stato strutturato lo scritto e delineano una succinta biografia del Maestro. L’Introduzione è redatta da Comero che, alla luce della sua trentennale amicizia con Giorgio, ne realizza un ritratto di ampio respiro, soffermandosi in particolare sulla poliedricità dei suoi interessi, sulla sua straordinaria curiosità intellettuale e sull’attività svolta nelle varie istituzioni, fino alla creazione dell’Istituto di Studi Politici da lui diretto fino alla scomparsa. Un cenno doveroso anche al suo notevole sostegno morale ed intellettuale alla “Rivista Civica”, in particolare alla sua seconda vita.

Caligiuri focalizza l’attenzione su cinque piste di ricerca esplorate da Galli: la storia dei partiti politici; le contraddizioni della gestione del potere in Italia; il tema delle radici esoteriche della politica; il fenomeno del terrorismo italiano ed internazionale; il ruolo delle multinazionali. Palmieri, invece, si concentra sull’ultimo obiettivo degli studi del Professore: il controllo democratico del potere economico. Segue quindi una carrellata di quattordici ricordi, che permettono al lettore di imparare a conoscere il Maestro, mettendo insieme, come in un mosaico, le singole tessere. Toccanti e veritieri sono quelli di Garibaldi, Chiarini, Vento, Maggiore van Beest, Danila Anita Comero, Rogora, Mondoni, Indelicato, Tribunale, Nava, Sandoli. Formali invece quelli di Sala e di Cocolo. Stucchevole infine il cordoglio dell’Università Statale, visto che il mondo accademico ha negato a Galli il ruolo ordinario, perché estraneo al compromesso e superiore ai giochi di potere, lasciandolo andare in pensione da professore associato. Il testo si articola poi in settori che focalizzano l’attenzione del lettore su specifiche attività del Maestro e sui temi principali della sua ricerca. I contributi di Besostri e di Bochicchio rendono onore alla sua figura di intellettuale atipico, mentre quelli di Mola, Cuzzi, Fasanella, Menna e Vignola, chiariscono perchè egli sia stato uno storico eclettico.

La sua Presidenza della Società Umanitaria, durata un solo anno dal 1978 al 1979, è illustrata dall’attuale presidente Jannuzzelli, con Grippo e ZeddaLe sue esplorazioni dei nessi tra politica ed esoterismo, le incursioni nel mondo massonico e la profonda conoscenza delle culture alternative sono analizzate in modo approfondito da Bonvecchio, Gaito, de Turris, Serino e Montermini. La sua attività di politologo è esaminata nei contributi di Caciagli, Venturino, LanchesterNella Postfazione Stefano Bruno Galli svolge una bellissima sintesi dell’avventura intellettuale del Maestro. In chiusura un album fotografico, la bibliografia degli interventi pubblicati nel volume e un interessante indice analitico delle persone citate nel volume. Da studente di Filosofia all’Università degli Studi di Milano negli anni Settanta ho assistito ad alcune lezioni di Galli, ma i miei interessi per la filosofia morale mi hanno poi allontanato dalla ricerca sociologica. Leggendo questo volume, ho sentito però l’esigenza di riesaminare alcuni temi della produzione di Giorgio Galli che avevo sottovalutato e ritengo che il pregio di questo lavoro sia proprio quello di stimolare nel lettore la curiosità di seguire i molteplici itinerari della ricerca sviluppata dal Maestro e di spronarlo a rileggere le sue opere, soprattutto le ultime, come L’anticapitalismo Imperfetto (Kaos, 2020).

Glauco Carlo Casarico

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