In onore del difensore degli Elettori e della Costituzione

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Il 6 gennaio,  Epifania, al mattino presto, ricevo la notizia che Felice Carlo Besostri ci ha lasciati. Penso: un altro amico che se ne va, con chi discuto ora…  Felice aveva 79 anni, era vicepresidente vicario dell’ISPG, grande e tenace avvocato, costituzionalista, docente di diritto comparato, brillante allievo del giurista Biscaretti di Ruffia, già sindaco e senatore e molto altro ancora. Era stato ricoverato una settimana prima di Natale all’Ospedale di Niguarda a Milano per accertamenti, dopo un tour che l’aveva visto in giro per l’Italia per varie conferenze e ricorsi elettorali. Da quel momento ci siamo sentiti quasi ogni giorno, non solo per fargli compagnia ma per parlare con calma del futuro, delle riforme che avevamo appena discusso a Scienze Politiche a Milano. Anche dalla sua camera d’ospedale non si era tirato indietro nel fare la sua parte. Si era reso disponibile a partecipare all’ultimo Direttivo ISPG con il Comitato Scientifico, come vicepresidente e socio fondatore dell’Istituto Studi Politici Giorgio Galli. Un po’ a fatica siamo riusciti ad attivare il collegamento in videoconferenza la sera del 22 dicembre 2023, dopo cena, lo vedevamo nel suo letto con il cuscino dietro alla testa, tenace come sempre, non mancava di fornire le sue precise indicazioni. Il giorno dopo, ha voluto sapere come avevamo accolto le sue proposte e i suoi consigli, compiacendosi nel sentire che erano stati tradotti in iniziative per il 2024.

Foto (convegno a Paderno D. vicino a Milano): a destra F.C. Besostri, in centro A. Capolongo, a sinistra D.V. Comero

Uomo apparentemente burbero, a volte ruvido, che era dotato di grandi capacità di mediazione, altrimenti non sarebbe stato chiamato da tutti gli amici ‘Besos’. Doti necessarie per superare le difficoltà, capacità di trovare soluzioni, così abbiamo potuto mettere in piedi l’Istituto ISPG. Avevo un certo timore di lui solo quando era gentile, che telefonava chiamandomi per nome, capivo che mi avrebbe portato da qualche parte…  dove voleva lui.  La nostra collaborazione era iniziata alla Società Umanitaria di Milano, con Giorgio Galli, quando in varie conferenze si diede spazio al tema della legge elettorale per le elezioni politiche (qui il  LINK). Poi, con Aulo Chiesa, il suo editore preferito, della Biblion Edizioni, avevamo realizzato un istant book sulle riforme elettorali e costituzionali: “L’Urna di Pandora delle Riforme”. La sua fama è dovuta soprattutto alla vittoria giudiziale contro il cosiddetto ‘Porcellum’ – la mefistofelica legge maggioritaria – che aveva dato un cattivo esempio, ma di fatto nessun partito voleva cambiarlo. Gli era piaciuto l’approccio di Giorgio Galli, di essere anche propositivi in campo elettorale, formulando ipotesi di leggi elettorali meno truffaldine, più eque verso gli elettori. Dopo il successo in Corte costituzionale del dicembre del 2013, contro il ‘porcellum’ (la legge 270/2005),  purtroppo ottenne una risposta legislativa del sistema politico decisamente poco adeguata. Il governo Letta, in carica, poi Renzi con il ‘patto del Nazzareno’, avviano la procedura per un nuovo sistema elettorale – l’Italicum – che praticamente si è rivelato peggiore del precedente. Come analista elettorale e statistico avevo seguito giorno per giorno la discussione sulla riforma elettorale alla 1° Commissione della Camera. Quando il sistema prese forma esposi le simulazioni statistiche del nuovo marchingegno elettorale, grazie al gen. Giovanni Fantasia generoso ospitante, in un apposito seminario a Palazzo Cusani a Milano, nella primavera del 2014. Felice seguiva le simulazioni statistiche con attenzione, da quel momento non perse più di vista la nuova legge elettorale, tra l’altro imposta a colpi di fiducia. Questo fatto di essere complementari è stato un colpo vincente. A un certo punto, tra noi, facevamo a gara a trovare quanti più possibili motivi di incostituzionalità (oltre una decina quelli gravi). Con abilità ha costruito il ricorso, sostenendolo con tenacia e astuzia. La Corte dopo due anni gli ha dato ragione, abrogando parti molto importanti della legge. Il momento di gioia durò pochi mesi, il governo successivo, a guida Gentiloni, è riuscito nella difficile impresa di peggiorare ancora di più la legge elettorale con il ‘Rosatellum’. Contro questo nuovo mostro giuridico si è speso fino all’ultimo, con ricorsi tuttora pendenti e seguiti da un pool di avvocati in tutt’Italia. Però, anche Felice ha avuto dei ripensamenti, nelle ultime conferenze più volte era sbottato, dicendo che se questo è il risultato del lavoro fatto per far rispettare la Costituzione, per poi avere nuove leggi peggiori delle precedenti, allora, con aria mesta concludeva: “chiedo scusa agli elettori”. In particolare ai ‘suoi’ elettori socialisti traditi dalla rappresentanza politica, di cui anche lui aveva fatto parte. Formidabile avvocato nei ricorsi elettorali, era stato senatore ulivista nella XIII legislatura (qui la scheda). Aveva una conoscenza personale diretta del mondo socialista internazionale stupefacente. Non solo della Germania e della Svizzera, visto che era anche cittadino svizzero, avendo sposato Anne Marie.

Racconto uno dei tanti episodi buffi che sono capitati: un pomeriggio siamo andati a Novara alla sede della Provincia invitati da Luca Bona a presentare il libro ‘Urna di Pandora’. Partenza da Milano in macchina con  l’editore Aulo Chiesa alla guida, navigatore Giorgio Galli, passeggieri Felice ed io. Durante il percorso ovviamente si parla di politica, improvvisamente scopriamo un Felice ‘internazionale’ di vaste e dettagliate conoscenze, praticamente non c’era nazione europea dove non avesse un rapporto diretto con la rappresentanza del mondo socialista, con descrizioni che meravigliarono perfino Giorgio, che in fatto di persone e connessioni era praticamente imbattibile. Dopo la presentazione andiamo a cena. La trattoria tipica del risotto novarese è chiusa per turno, dirottiamo verso un ristorante al centro di Novara. All’ingresso il cameriere ci squadra, invece di farci accomodare nella prima sala ci porta lungo un corridoio in un’altra sala più grande, riservata, messi in un tavolo posto al centro, da soli, notiamo l’addobbo con drappi rosso scuro, importanti ma un po’ lugubri. Il servizio è gentile, Felice è irrequieto, si muove sulla sedia, non si sente a suo agio, diventa di cattivo umore e con lui anche l’Editore, Giorgio tranquillo, concludiamo la cena e rientriamo contenti a Milano.

Qualche mese dopo, per caso, si scopre che quel ristorante, e quel salone in particolare, era il luogo preferito di ‘convocazione’ di un famoso e potentissimo capocorrente democristiano. Al suo rientro da Roma faceva disporre la sala con i tavoli a ferro di cavallo, con lui al centro e a scalare, con meticolosità certosina, la gerarchia di fiduciari e amministratori locali, per intrattenerli e arringarli a lungo con la sua fluida e convincente parola. In questo modo avevamo scoperto un piccolo segreto: l’avvocato Besostri era dotato di un sesto senso e anche parecchio sviluppato. Un mistero risolto solo a metà, rimane da decifrare come mai Giorgio sembrava a suo agio in quel salone dai drappi rossi, forse è stata solo una coincidenza. Sono ricordi preziosi, dove emergono i lati umani di Felice. Ci mancherà tantissimo.

 Daniele Vittorio Comero

 

Foto: dopo la firma dell’Atto costitutivo dell’ISPG, nel 2018 a Milano, un sobrio brindisi: a destra F.C. Besostri, in centro Giorgio Galli e D.V. Comero,  a sinistra L. Garibaldi.

 

Avviso importante: l’ultimo saluto a Felice C. Besostri sarà sabato 13 gennaio alle ore 14.45 presso le Onoranze funebri Turati di via Bauer 19 a Milano.

 

 

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