Elezioni Politiche: simboli, programmi e alleanze. Le foto

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Questo è un Ferragosto (feriae Augusti, riposo di Augusto) di facciata. Nel nuovo mondo post-pandemia, tutto gira un po’ come vuole, è vietato distrarsi. E’ il momento per gli italiani di dare avvio al lavoro ‘politico’, ovvero di esercitare quella sovranità popolare che è costata enormi sacrifici ai nostri Padri, anche se alcuni vorrebbero svenderla a Bruxelles, per cui è bene che ci sia chi scalpita, chi propone, chi vuole convincere. I prossimi eletti sono importanti, potrebbero governarci per cinque lunghi anni, se non verremo commissariati.

Gli uscenti, dopo quattro anni trascorsi nei Palazzi, non gradiscono che sia valutato attentamente il loro lavoro, chi non si ricorda i Dpcm di Conte o i Decreti legge  fiume di grandi spese operate da  Draghi ecc..? Quel che è stato fatto, bene o male,  sarebbe da valutare: una qualche parola sulle sanità piegata, sulle sofferenze dovute alle chiusure, sulle sospensioni dal lavoro dei lavoratori e dei danni economici inferti agli italiani più deboli. Tutto appare già accantonato, è ‘acqua passata’. Sono pronti a ricandidarsi come se nulla fosse. Gli elettori vorrebbero almeno sapere qualcosa in più su queste elezioni politiche anticipate capitate tra capo e collo a luglio con una manovra ardita di palazzo. Invece si sentono solo le voci sponsorizzate dai TG (Calenda, Renzi, Letta ecc..). Ma, allora, quando sarà possibile vedere tutte le carte che ci sono in tavola?

Il desiderio è più che legittimo in democrazia, anche sotto ferragosto.

Giovedì 12 agosto è stata una giornata speciale, di inizio ufficiale della competizione elettorale con un adempimento burocratico importante, che ha assunto anche aspetti folkloristici e rituali: il deposito dei simboli elettorali al Viminale, sede del Ministero degli interni. Personaggi vari sono da giorni in fila sulla scalinata per la consegna del simbolo. Nelle foto riportate nel servizio fotografico in fondo all’articolo si vede il pittoresco assembramento con i vari esponenti delle varie forze politiche in fila per poter essere le prime a consegnare il proprio contrassegno. Il primo della fila che ha potuto appendere, in alto a sinistra, nel tabellone il simbolo è stato il Partito liberale italiano; poi in piazza sono arrivati il generale Antonio Pappalardo, leader dei Gilet Arancioni, il sindaco Clemente Mastella con la lista ‘Mastella Noi di Centro’, sempre presente il senatore Roberto Calderoli per la Lega, per il Terzo Polo il vicesegretario di Azione Andrea Mazziotti di Celso (foto sotto).

Così si entra nel vivo della corsa elettorale, che terminerà il 25 settembre, con il rituale del deposito dei simboli dei partiti che termina alle ore 16 di domenica 14. Al Ministero il ferragosto sarà dedicato all’esame della documentazione; l’aspetto interessante è che insieme al simbolo vanno depositati anche tanti altri documenti:

  • lo statuto o, in mancanza, l’indicazione degli organi del partito, della loro composizione e delle relative attribuzioni;
  • l’eventuale dichiarazione di collegamento tra forze politiche, che dovrà essere reciproca
  • il programma elettorale, con l’indicazione del capo della forza politica. Sono gli elementi minimi per dare il via ad una campagna elettorale, molto sotto tono e distopica. Sono i primi passaggi importanti con le idee fissate in simboli grafici e proposte, sottoscritte con tanto di notai a convalida. Contro le decisioni del Ministero ci si potrà rivolgere alla Commissione elettorale Nazionale (Ufficio Centrale Nazionale), presso la Cassazione, la cui composizione è quasi simile ad un segreto aggiuntivo di Fatima.Si saprà qualcosa in più nei prossimi giorni. Intanto la propaganda elettorale è martellante in questi giorni e si conclude sempre con dichiarazioni fideistiche verso un qualsiasi stato straniero (USA, Francia o UK) o inneggiando alla UE, incautamente assimilata alla Nato.Cari Lettori di Civica vi terremo aggiornati…

Daniele V. Comero

PS.

A conferma del solito schema d’azione dei partiti, i giornali di sabato 13 e domenica 14 agosto sono stati praticamente incolonnati a parlare d’altro, su un tema collaterale, partendo da una abile ‘provocazione’ mediatica lanciata ad hoc. Lo schema è il solito: Berlusconi lancia,  il PD raccoglie, con il segretario di turno, in questo caso Letta, che si indigna e chiama a raccolta il popolo della sinistra a difesa della presunta offesa. Inutile dire che il tema è ora assolutamente fuori discussione e ininfluente (riforma costituzionale sul presidenzialismo). I partiti sono disposti a tutto pur di non rendicontare il loro operato e parlare di quello che stanno facendo, o non facendo, per gli italiani.

 


Report fotografico tratto

 da “i simboli della discordia”  di Gabriele Maestri

la coda alla scalinata del Viminale

 

Mastella

Calderoli

 

Mazziotti di Celso

Il tabellone del Viminale con il primo simbolo

Tabellone a metà mattinata


Venerdì 12 agosto pomeriggio: i simboli dilagano…


Arrivano anche Di Maio e Tabacci:

 

 


Sabato 13 agosto, il Tabellone si sta riempiendo…  molto velocemente

Arriva Giuseppe Conte, con Crimi del M5S

 

Non mancano i socialisti (Caldoro e Barani…)

 

 


PD

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