Un ministero quasi rassegnato alla DAD

| |

 

Le notizie delle classi in quarantena si moltiplicano. La Verità riporta che nel leccese un intero istituto è in DAD. Sono bollettini di guerra non giovano alla salute della scuola, il Ministro Bianchi recentemente ha dichiarato che con le vaccinazioni le chiusure sarebbero state un ricordo. La scuola, attraverso i dirigenti scolastici, si trova a dover affrontare notevoli problemi organizzativi riguardo agli spazi e alla mancanza di impianti di areazione dovute all’incuria delle amministrazioni locali, che, a giustificazione dello status quo, lamentano la mancanza di risorse per ristrutturare e adeguare gli edifici alle attuali necessità. A decidere come fare, in presenza di casi positivi, è compito delle singole Regioni, mentre spetta alle singole scuole trovare le migliori soluzioni organizzative per far fronte all’emergenza. Tiziana Rogora, docente alle medie, già assessore regionale della Lombardia, ha inviato il suo contributo.

In foto: al MIUR il passaggio di consegne tra Azzolina e Patrizio Bianchi

Gestire la didattica a scuola ai tempi del coronavirus

Si sapeva che si sarebbero presentati ancora i problemi di gestione dei focolai di COVID19, infatti, puntualmente, alcune classi sono già in DAD a macchia di leopardo in Italia. Cosa che il Ministero sperava, forse contando sulla Provvidenza, di scongiurare. Risulta oramai evidente a tutti che i cosiddetti vaccini sono inefficaci se non controproducenti, sia nella prevenzione della malattia che nellarginamento dei contagi, come appare inequivocabilmente sulla base dei dati diffusi da Stati che, forse, non sono abituati a taroccare e confondere le carte in tavola. Le proposte, più o meno creative, che – nella sordità delle istituzioni deputate – emergono dalla fantasiosa resilienza organizzativa di dirigenti o collaboratori o associazioni di docenti sono a volte praticabili, a volte prive di senso, ma nessuna può, a mio parere, costituire una soluzione.

Quella sostenuta dal prof. Sergio Bianchini in una recente intervista (qui), di dimezzare il tempo scuola, dividendo in due gruppi la classe, con studenti che entrerebbero ad inizio mattinata ed un secondo gruppo invece che accederebbe alluscita del primo, sembra provenire da chi la scuola non la vede da un pezzo. Delle tre ore previste per ogni turno si svolgerebbero realisticamente 165-170 minuti, nellipotesi di un cambio docenti e non della continuità di un solo insegnante per tutto larco della semi-giornata. Il che significa che, tra lavvio dei dispositivi elettronici la firma del registro, lappello e altre cose varie, ogni docente avrebbe a disposizione 25 minuti scarsi che, con lattuale popolazione studentesca facile a distrarsi, diventa impossibile proporre una lezione adeguata. Allintervallo, poi, i due gruppi si unirebbero, con le inevitabili ricadute di caos, perdita di tempo e azzeramento del dimensionamento della popolazione studentesca e degli opportuni distanziamenti. Ovviamente scendendo nei gradi di scuola inferiore i problemi aumentano, perché gli studenti godono di minore autonomia e spesso devono ancora essere educati al rispetto delle regole basilari del funzionamento dellistituto e anche della civile convivenza. Inoltre tale organizzazione del tempo non escluderebbe a priori le contestazioni dei docenti, che si troverebbero ad articolare in modo complesso il proprio orario, qualora invece delle sei ore consecutive nella mattinata le ore didattiche fossero spalmate anche su turni pomeridiani. Senza parlare poi delle difficoltà di riorganizzare i trasporti, azzerare le mense.

Il dimezzamentodelle ore didattiche, ma non della loro durata (ad esempio tre ore settimanali di Italiano, invece di sei) ha fatto venir meno non solo la quantità ma soprattutto la qualità degli apprendimenti. Più ragionevole e praticabile mi pare la proposta di dimezzarela classe, con alunni in parte presenti e in parte connessi a distanza con i docenti e la classe, con le opportune alternanze periodiche dei due gruppi. Le ore avrebbero la medesima durata, di sempre, leggermente abbreviata dallesigenza di affiancare la lezione in presenza con il dialogo a distanza e predisporre e adattare dunque la necessaria strumentazione tecnologica. Tuttavia, nessuna delle più fantasiose soluzioni ipotizzate potrebbe dare una risposta efficace alle esigenze di studenti, docenti, famiglie, senza lintervento delle istituzioni che finora si sono dimostrate le più inattive, indifferenti, sorde alle istanze di cambiamento: aule più numerose, o popolate da un minor numero di alunni, autobus e treni meno congestionati erano state richieste da più parti e con voce concorde. Tali concessioni presuppongono laumento del numero dei docenti, dunque la ridotta presenza di alunni per ciascuna classe: ne beneficerebbero la didattica e soprattutto linclusività; i docenti lavorerebbero con maggiore tranquillità controllando più facilmente i comportamenti e recuperando le carenze dei singoli discenti. Ne esulterebbero i docenti precari la cui professionalità sarebbe finalmente valorizzata, con lauspicio di rendere più possibile un loro inserimento a tempo indeterminato. Ma, se da una parte il Governo non ha esitato a mettere sul piatto oltre trecento milioni per sostituire i docenti senza il green pass, molto simile alla tessera verde fascista e allAhnenpass nazista, dato che ne condivide le limitazioni, non altrettanto ha fatto quando lo si implorava di aumentare il numero di docenti di sostegno e le ore assegnate, di evitare classi di oltre 25 studenti, di rispettare il numero massimo di 20 alunni in presenza di disabilità gravi: tanti diritti negati, tante ragionevoli richieste respinte, nel più assoluto disinteresse per il bene della scuola e dei suoi operatori ed utenti. Ma ora, che una logica dittatoriale senza alcuna REALE giustificazione sanitaria ispira le azioni dellEsecutivo, ogni diniego è caduto. C’è collaborazione… per i collaborazionisti!

Tiziana Rogora

a cura della Redazione Scuola

Precedente

Persecuzione legalizzata

Germania: i deputati aumentano da 598 a 735. In Italia li abbiamo appena tagliati a 400

Successivo

Lascia un commento