Nawalny: intrighi internazionali di geopolitica

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Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani né mai!

L’avvelenamento di Alexej Nawalny, un politico russo critico del Cremino che in volo da Tomsk a Mosca – 20 agosto 2020 – si sentì mancare, ha scatenato una guerra mediatica internazionale. L’aereo atterrò subito in emergenza a Omsk, dove nel locale ospedale Nawalny cadde in coma. La famiglia chiese il trasferimento del paziente in Germania, la Russia non obiettò, e dal 22 agosto 2020 Nawalny è ricoverato all’ospedale Charité di Berlino dove i medici hanno diagnosticato avvelenamento da inibitori delle colinesterasi. I media tedeschi collegarono l’episodio Navalny al progetto Nord Stream 2. Il quotidiano Frankfurter Allgemeine del 3 settembre 2020 titolò: “Esame dell’essere per l’Occidente”. “Se il governo Merkel continua a sostenere il Nord Stream 2 dopo l’avvelenamento di Nawalny, esso potrebbe risparmiarsi l’indignazione, al prossimo tentativo di assassinio”.

Il condotto di gas russo Nord Stream 2 verso la Germania è al 94% completato. Gli USA dicono che non deve essere proseguito, sotto pena di sanzioni economiche, alcune già imposte da Trump contro persone individuali e società impegnate nel progetto (20 dicembre 2019). Il governo americano vi si oppone perché “aumenterebbe la dipendenza dell’Europa per somministrazione di energia dalla Russia”. Prona al comando, la società Allseas, coinvolta nella posa di condutture sottomarine, ha gettato la spugna, in attesa di ricevere “guida per la necessaria chiarificazione regolatoria, tecnica e ambientale dalle autorità americane”.

Il portavoce di Nord Stream 2, Jens Mueller, ha comunicato che  il “completamento del progetto è essenziale per l’approvvigionamento europeo di energia. Continueremo la nostra opera in vista di veloce conclusione”. Ulrike Demmer, portavoce del governo tedesco, mise in chiaro che “il governo tedesco si oppone a sanzioni extraterritoriali, sono interferenza nei nostri affari interni”. Il Ministro degli esteri tedesco Heiko Maas reagì affermando che questioni di politica di approvvigionamento di energia europea devono essere decise in Europa senza interferenza di chicchesia. “Sarebbe un precedente molto pericoloso se un Paese terzo imponesse le sue regole sulla sovranità europea e sulle sue basi di diritto”, disse Michael Harms. Decidere sulle questioni interne è un attributo fondamentale di sovranità. La Corte internazionale di giustizia lo ha ricordato nella causa Nicaragua v. United States of America: “È proibita l’interferenza su condotte rispetto alle quali ogni Stato ha il diritto di decidere liberamente in base al principio di sovranità”. Sanzioni extra-territoriali emesse da Stati individuali sono violazione del diritto internazionale.1

Il Ministro degli esteri americano ha minacciato: “La correità con la Russia nei suoi perversi progetti di influenza non verrà tollerata”. Il Senatore Ted Cruz disse: [Questo gasdotto] “è una minaccia critica alla sicurezza nazionale americana”. Realistico, Robert McNally precisò: “Vogliamo che comprino il nostro gas [di scisto e fratturazione idraulica] non quello russo”.  Nel gennaio del 2019, Trump nominò Richard Grenell (il bully a Berlino)2 ad Ambasciatore in Germania. Grenell avvertì BASF, Uniper e numerose altre società che operano nel settore delle condutture russe di esportazione di energia di aspettarsi pesanti sanzioni se avessero continuato a partecipare nel progetto Nord Stream 2.3 L’Ambasciatore disse che risponde a lunga pratica U.S. “di assicurare che nessuna nazione eserciti inopportuna influenza sull’Europa”. L’ordine americano di abbandonare il progetto Nord Stream 2 sta minacciando di destabilizzare i legami economici transatlantici della Germania, già messi a dura prova dal comportamento bizzarro e bizzoso di Trump. Sembrava che gli USA non sarebbero riusciti a superare la resistenza tedesca, sono passati i tempi quando Adenauer poteva dire al Parlamento tedesco (7 febbraio 1952): “Se l’intera libera Europa si unisse e si mettesse a braccetto con gli Stati Uniti, salveremmo tutto ciò che ci è caro, la libertà e la pace”.

In soccorso dell’obiezione americana al progetto ora c’è questo avvelenamento di Alexej Nawalny che, notizia di ieri, fortunatamente è uscito dal coma ed è reattivo.

Corollario: con l’avvelenamento di Nawalny, la Merkel non avrebbe più scuse per continuare a sostenere il progetto. L’affaire Nawalny è giunto al momento giusto per fare crollare la resistenza tedesca4.

Con un poco di fantasia, e il ripasso di Machiavelli, il mondo dovrebbe  identificare chi aveva incentivo ad avvelenare il politico russo. E l’America dovrebbe ricordare le parole di Thomas Paine: “Chi vuole assicurarsi la propria libertà deve proteggere da oppressione anche il suo nemico”.

Nicola Walter Palmieri

1   Peter Altmeier (Ministro tedesco): It “is not the time to further escalate and threaten with further extraterritorial, that is, illegal sanctions”, German Press Agency – DPA, 22 maggio 2020.

2   Redaktion Handelsblatt, 14 gennaio 2019.

3   Royal Dutch Shell, Wintershall, Ruhrgas, Engie, Nederlandse Gasunie, OMV, Saipem.

4 V. Guido Felder, “Nawalny-Attentat gefährdet Nord Stream 2″, Blick, 5 settembre 2020

Immagine del gasdotto di: Di Samuel Bailey (sam.bailus@gmail.com) – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8454783

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