L’Italia è prigioniera dei “virus” politici

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L’Italia è caso unico. Più il virus regredisce, più aumenta la ferocia nell’alimentare la divisione del Paese e la violenza intestina. Le misure italiane sono estranee a esigenza sanitaria tuttavia i nuovi farmaci a uso sperimentale vengono in Italia somministrati forzosamente, minacciando e terrorizzando, imponendo la spada di Damocle sulla testa della gente perbene, compromettendo con soprusi applicati alla carlona le libertà individuali e professionali. Il modo di somministrazione dei farmaci lede i diritti fondamentali dei cittadini. Il governo manda addirittura multe a casa dei non “vaccinati”, obolo una tantum di 100 euro, incita la gente a farsi spione e delatore, manda i Carabinieri a verificare l’adempimento (con previsione di affidamento all’Agenzia delle entrate dell’escussione predatoria). L’abuso non finirà qui. Il governo si ispirerà al prelievo forzato retroattivo del 6 per mille dai conti correnti dei cittadini, effettuato con decreto d’urgenza del governo Amato a mezzanotte tra il 10 e l’11 luglio 1992. Si industrierà a introdurre l’imposizione generalizzata, illimitata, ripetitiva e ravvicinata di multe che colpiranno ogni genere di attività. Con il registro dell’esistenza, il LifeLog non riuscito in USA, tutti saremo tracciati e localizzati.*1 Brutta anteprima della realtà a venire.

Il SARS-CoV-2 diventerà endemico o scomparirà, ma gli adoratori del Covid faranno di tutto per conservare le conquiste rese possibili dal virus. George Kennan aveva detto, a proposito dello spauracchio russo al tempo della Guerra Fredda, che il complesso militare americano non avrebbe potuto sopravvivere senza il “nemico” russo. Se questo un giorno fosse sprofondato nell’Oceano, l’America non avrebbe avuto altra scelta che di inventarne uno nuovo. È improbabile che i padroni della Terra lascino svanire senza combattere gli effetti di ampia portata di questo virus. I nazisti costrinsero gli ebrei a diventare cavie; vennero puniti. Ci sarà ora un nuovo tribunale di Norimberga?

Primo Levi scrisse in Se questo è un uomo. “Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita. E non iniziò nemmeno con gli altri 10 milioni di persone morte, tra polacchi, ucraini, bielorussi, russi, yugoslavi, rom, disabili, dissidenti politici, prigionieri di guerra, testimoni di Geova e omosessuali. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra ‘noi’ e ‘loro’. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione. Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse ‘normale’. Ricordiamo la storia. Finché siamo in tempo”. Il tempo non ci fu.

Siamo al finecorsa, sono riusciti a incitare odio implacabile tra ‘noi’ e ‘loro’, a dividere l’intera nazione con odio violento, scatenato da media irresponsabili che hanno catturato la credulità del volgo, trasformato gente normale in spioni e delatori. Siamo nelle mani di bugiardi, vili e corrotti affaristi, subdoli e ignoranti seminatori di odio, di gente invasata di boria ed illimitato protagonismo. Alcuni medici invocano “campi di sterminio per chi non si vaccina”, “è giusto lasciarli morire per strada”, “sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi”. Infermiere dall’indole assassina esprimono volontà di applicare personalmente la condanna di morte ai pazienti non vaccinati, “mi impegno a staccare la spina”, di favorire “lo sterminio in camere a gas” dei cd. non vaccinati, annunciano di volere intubare i non vaccinati, “senza anestesia per godere della loro sofferenza”. Giornalisti vogliono fare pulizia etnica dei non vaccinati “come il governo ruandese ha sterminato i tutsi”, invocano il Generale Bava Beccaris, “vanno sfamati col piombo”.

Minacce gravi, come quelle di morte, sono reati per i quali, in Italia, i PM devono procedere d’ufficio. Chi esprime queste minacce, invoca stoltamente l’esimente di libertà di parola. Ma la libertà di parola non è illimitata, si può “manifestare liberamente il proprio pensiero”, ma “sono vietate le manifestazioni contrarie al buon costume”. Le procure non si muovono, lasciano fare. Aspetto tragico di questi attacchi all’arma bianca è che chi parla non sa di cosa parla. La dottrina di fede è che chi rifiuta di assumere sieri e antidoti sperimentali può essere illegittimamente ma impunemente insidiato con ricatti e minacce.

Quale reato hanno commesso i “non vaccinati”, quale la loro colpa? L’essere sani, l’essere immuni, l’avere affermato di non volersi rovinare il fisico con sostanze chimiche non soddisfacentemente sperimentate sull’uomo, l’avere rifiutato farmaci improvvisati (detti “vaccini”) offerti sul mercato sotto mentite spoglie, soprattutto l’essere sani di mente.

I “vaccinisti” invocano semplicisticamente la superiorità della tutela collettiva. La Repubblica Italiana tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. Ci vuole poco per capire che diritto prevale su mero interesse. I raffazzonati, incapaci interpreti della legge italiana si rintanano nella scusa infantile che la Costituzione deve essere adattata, “è come una fisarmonica”. Non lo è affatto, è protezione immutabile di tutta la popolazione da tirannia e abuso. Occorre leggere la Costituzione in buona fede, con l’intelligenza del giurista, non la si deve lasciare distorcere da infarinati dilettanti. Il legislatore italiano ha escluso l’obbligo a subire determinati trattamenti sanitari salvo che non siano imposti dalla legge aggiungendo con onnicomprensiva categorica chiarezza che in nessun caso la legge può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Il legislatore ha chiuso ogni possibile incertezza sul suo comando. 

Dalla erronea convinzione che i farmaci anti-covid in commercio siano vaccini è nata la fastidiosa abbreviazione no-vax per denotare le persone contrarie all’assunzione dei sedicenti vaccini. Se vaccini non sono, come può esserci persona “contraria al vaccino”, se non c’è uno specifico anti-Covid immunizzante da contestare, come si può essere anti-vaccino o, a dirla con parlata da servi di perfida Albione, come può esserci un no-vax se non c’è il vax? Allora, come vogliamo chiamare seriamente chi si rifiuta di assumere nuovi farmaci sperimentali, non sufficientemente provati e approvati? “Persone contrarie all’inoculazione di sieri se non c’è malattia”? O, in breve, “no-cavie.

avv. Nicola Walter Palmieri

1  V. LifeLog in Nicola Walter Palmieri, Diritti fondamentali a rischio, Bologna: Pitagora, 2003, pp. 16 seq.

Nota dell’Autore: 

Vaccino è definito “preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva”. La definizione degli esperti sarà sicuramente più elaborata di questa, che è alla portata di comprensione dei normali abitanti del Pianeta. In America, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) definiva, fino a poco tempo fa, un vaccino come “prodotto che stimola il sistema immunitario di una persona a produrre immunità a una malattia specifica, proteggendo la persona da quella malattia”. Il 23 agosto 2021, il CDC modificò la definizione che ora si legge: vaccino è “una preparazione che viene usata per stimolare la risposta immunitaria del corpo contro le malattie”. Gli americani si aggrapparono a forma ignorando sostanza. Pensarono di riuscire a evitare di trovarsi invischiati in una discussione secondo loro “semantica”. Così è difficile considerare il farmaco BioNTech (e gli altri simili) come vaccino, ma il mondo ha perso la nozione di cosa sia un vaccino e ha disinvoltamente sussunto i nuovi farmaci, sviluppati per combattere il Covid ma incapaci di produrre immunità e protezione da contagio per un ragionevole periodo di tempo, nella categoria dei “vaccini”. Sarebbero vaccini di efficacia limitata a pochi mesi, con istruzione a chi li assume di ricaricare (busterizzare è la parola chic) a ritmo ravvicinato. Anche questa non è caratteristica di vaccino, non si è mai sentito che un vaccino richieda in continuità richiami in brevissimi tempi. Tutti abbiamo assunto il vaccino contro il tetano con richiami quinquennali o decennali. Quando l’immunizzazione si affievoliva, si passava in caso di bisogno a somministrare un siero. Non era richiesta la corsa ogni cinque minuti in farmacia per comprare i richiami.

Immagine in copertina: foto del processo di Norimberga ai Dottori
Processo ai dottori – Wikipedia
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