Ucraina: il grande pericoloso gioco – Intervista all’Ambasciatore Vento – aggiornamenti

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Lo scenario Ucraina-USA-Russia-UE, con  aggiornamenti al mattino del 30 dicembre 2021


Intervista all’Ambasciatore Vento. Roma 22 dicembre 2021

Da circa un mese si sente discutere parecchio di Ucraina, di minacce e contro minacce. Biden fa la voce grossa, per quel che gli riesce. “L’ammassamento di truppe continua” ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nella recente conferenza stampa riferendosi alle grandi manovre militari in Russia verso il confine con l’Ucraina. “Faremo tutto il necessario per assicurare la sicurezza dei nostri alleati“, ha proseguito il segretario generale sottolineando come al contempo “l’Alleanza atlantica rimane pronta al dialogo per favorire la de-escalation“. Uno strano concetto questo, come se la Russia dovesse chiedere il permesso a Joe Biden per le proprie manovre militari sul suo territorio.

Abbiamo chiesto un parere all’ambasciatore Sergio Vento, che è stato consigliere diplomatico di numerosi presidenti del Consiglio, di grande esperienza internazionale, già ambasciatore a Washington, Parigi e all’ONU.

Ambasciatore che cosa sta succedendo in Ucraina?

Tutto è nato nella primavera del 2014, dopo la rivolta popolare di piazza Maidan a Kiev e l’annessione della Crimea alla Russia.

Queste manovre militari con movimenti di reparti alle frontiere rivela l’intenzione di Putin di trattare le numerose questioni aperte con gli USA, la Nato e Kiev, più che di invadere il Donbass. Speriamo che il surriscaldamento dei toni sia solo una parte della scena.”

Se si osserva la mappa geografica si nota che l’oggetto del contendere è una modesta regione situata nel punto più a est dell’Ucraina e quindi dell’Europa. Che importanza ha il Donbass?

L’Ucraina è una nazione slava composita, enorme da un punto di vista geografico, che va da Leopoli a ovest, lungo tutto il mar Nero fino al Donbass a est. E’ una terra che è stata sempre contesa nei secoli, per il fatto che non ha difese naturali. Il Donbass però è una regione industrializzata, con alta presenza di miniere e impianti siderurgici per la produzione di acciaio. Produzioni non più strategiche. Una volta sarebbe stata un’area importante.”

( nella mappa si vedono le due piccole repubbliche situate del Donbass -in rosso- Immagine tratta da ilquotidianoditalia.it)

Allora, che cosa rende così nervosa la Russia in questa vicenda?

La minaccia di un allargamento della Nato a est, fino a inglobare ex territori dell’Urss come l’Ucraina. L’adesione al Patto atlantico è ritenuta una provocazione e una minaccia politico-militare insopportabile per Putin, e dai russi in generale. In trent’anni la Nato – Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico – si è allargata molto, quasi a dismisura verso est.”

Soluzioni nel breve periodo ci sono?

Il rilancio dei negoziati a quattro di Minsk – con Francia e Germania nel ruolo di mediatori e garanti – sarebbe una buona soluzione negoziale. Si potrebbe arrivare a un blocco delle forniture militari ai contendenti, cioè alle due repubbliche costituitesi nel Donbass, successivamente alla concessione di una vasta autonomia ai territori russofoni in territorio ucraino.”

Qualcuno ha interesse a fomentare la tensione?

Forse la Polonia, visti i suoi storici rapporti con l’area. Anche altri paesi, in pratica vari ambienti nella Nato producono tensioni.

La Polonia è anche la pedina più avanzata a est degli USA.”

Molti pensano che la tensione serva ad altri scopi, ad esempio nello scacchiere energetico. Infatti, il prezzo del gas è schizzato ieri del 20% senza alcun apparente motivo. Il pensiero va subito al gasdotto Nord Stream 2, che dovrebbe rifornire l’Europa da nord, guarda caso completato tre mesi fa e ancora inattivo con vari pretesti, con i Verdi tedeschi schierati inspiegabilmente contro.

Il Nord Stream 1 è entrato in funzione nel 2014, un secondo gasdotto farebbe abbassare i prezzi dell’energia. Una situazione che gli USA non vedono di buon occhio, visto che la sua autosufficienza energetica richiede prezzi di mercato più elevati, per cui cercano di spaccare l’accordo tra Germania e Russia. Il nuovo governo tedesco per ora non ha preso posizione.”

L’Europa e l’Italia che ruolo giocano?

Ieri il premier Draghi in conferenza stampa è stato molto realista e concreto nel ribadire che la via del negoziato è l’unica perseguibile.

Auspicio che mi sento di condividere in pieno, visto che non ha alternative, almeno per l’Italia.”

Il richiamo a quanto detto dal presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa di fine anno di ieri è importante. Sulle tensioni in Ucraina, ha spiegato che i paesi europei non hanno un deterrente militare credibile nei confronti di Mosca – di missili, navi e eserciti – potendo contare solo sulla Nato, che ha priorità strategiche diverse, nell’Indo-Pacifico.

Draghi ha detto: “Se vogliamo adottare delle sanzioni che prevedano anche il gas, siamo veramente capaci di farlo? Siamo forti abbastanza? È il momento giusto? Chiaramente la risposta è no”.

Quindi, esclusa l’opzione militare, Draghi non ritiene che quella economica sia idonea.

L’U.E. non ha forti capacità di trattativa diplomatica, ancor meno con la Russia, per cui non rimane altro da fare che lavorare per un dialogo con Putin, visto che il presidente russo sembra disponibile.

Se si volesse descrivere la crisi Ucraina nel Donbass, in Europa, con una metafora sanitaria, che va molto di moda oggi, sarebbe come curare una normale infezione cutanea ad una spalla con il ricovero e l’amputazione del braccio. Il chirurgo, molto bravo, una volta eseguita l’operazione e riscossa l’abbondante parcella potrebbe prodigarsi in attenzioni verso il menomato, nel proporre, con lieve accento yankee, un efficiente arto artificiale.

                                                                                                                                    Daniele Vittorio Comero


Post scriptum 24.12.2021

L’intervista all’Ambasciatore Vento è del 22 dicembre pomeriggio. L’articolo è stato pubblicato alla sera, poco dopo la mezzanotte. La mattina successiva, giovedì 23 dicembre, alle ore 10 il presidente Putin ha tenuto la sua conferenza stampa annuale con 500 giornalisti da tutto il mondo. Una maratona di quattro ore di domande. Sulla vicenda dell’Ucraina ha chiesto garanzie alla Nato e agli USA di non ulteriore allargamento, cioè di rispettare i patti assunti a suo tempo. La Repubblica riporta che l’Occidente, per Putin, ha «tradito, palesemente truffato» Mosca quando negli Anni ’90 promise: “Non un pollice a Est!”. «L’ulteriore espansione della Nato verso Est è inaccettabile. Siamo noi a piazzare missili ai confini Usa? No. Sono gli Stati Uniti che sono già sulla soglia di casa nostra. Come reagirebbero gli americani se portassimo i nostri missili al confine statunitense con il Canada o il Messico?». Dopo di che le Agenzie stampa riportano che, a sorpresa, ha coinvolto l’Italia: «L’Italia potrebbe avere un ruolo nella normalizzazione delle relazioni tra Russia e Ue e anche sulla linea delle trattative che sono in programma ora tra la Russia e la Nato» scrive l’ANSA «Noi col signor Draghi abbiamo più volte parlato al telefono. Siamo in contatto in un’atmosfera cordiale e costruttiva, su una serie di questioni che riguardano l’Italia nel campo dello sviluppo dei nostri legami economici e certamente in questo senso mi riferisco a un livello e a un atteggiamento così benevolo delle nostre relazioni».

La traduzione è molto formale, però si intuisce quale potrebbe essere il nuovo ruolo dell’Italia.


Aggiornamenti stampa al mattino del 30 dicembre 2021

(da Rai News) 

Russia e Usa fissano un incontro per discutere della sicurezza dell’est Europa. L’Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza dell’Unione Europea non gradisce che la UE non sia stata interpellata

La partita della Russia sullo scacchiere internazionale si gioca su molti tavoli. Dall’approvvigionamento del gas all’Europa tramite il Nord Stream 2 alle pressioni esercitate sull’Ucraina. Tutte cose che riguardano da vicino l’Unione Europea che però sembra fare fatica a far sentire la sua voce in merito.  . Nel frattempo, Russia e Usa hanno concordato un colloquio a Ginevra per il 10 gennaio, con al centro il tema della sicurezza in Europa dell’Est. Questo fatto non è piaciuto all’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell: “Se Mosca vuole parlare dell’architettura di sicurezza in Europa e delle garanzie di sicurezza da gennaio, come annunciato, allora non si tratta solo di una questione tra America e Russia”, ha sottolineato Borrell., aggiungendo che “l‘Ue deve essere presente in questi negoziati; tali negoziati hanno senso solo se si svolgono in stretto coordinamento con l’Ue e con la partecipazione dell’Ue“.


(dall’Agenzia Sputnik)

Putin: la Russia avvierà le forniture di gas tramite il Nord Stream-2 non appena l’Europa lo vorrà

La Russia sarà pronta ad avviare immediatamente le forniture di gas all’Europa se i Paesi europei decideranno di lanciare il Nord Stream 2, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin: “Ora, ovviamente, tutto dipende dai nostri partner, i consumatori in Europa, nella Repubblica federale [di Germania]. Non appena decideranno di iniziare a lavorare, grandi volumi, volumi aggiuntivi di gas russo inizieranno immediatamente a fluire verso l’Europa. Permettetemi di ricordarvi che si tratta di 55 miliardi di metri cubi all’anno”, ha detto Putin.

Il lancio del gasdotto Nord Stream 2 porterà a prezzi del gas più bassi non solo per l’Europa, ma anche per l’Ucraina, ha aggiunto Putin.

 


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5 commenti su “Ucraina: il grande pericoloso gioco – Intervista all’Ambasciatore Vento – aggiornamenti”

  1. Caro Daniele , hai perfettamente ragione sul fatto che gli Usa non possono fare il processo alle intenzioni alla Russia sui movimenti militari nel loro territori e pure l arroganza di conquiste a est . Noi poveri europei divisi e senza palle siamo attori non protagonisti nel teatrino condotto dai grandi burattinai . I dem americani son sempre stati guerrafondai per cui dobbiamo augurarci il ritorno quanto prima di Trump che oltre ad essere stato il protagonista degli accordi di Abramo aveva intrapreso un ottimo rapporto con Putin come e’ giusto che sia visto che quest ultimo , come peraltro la madre Russia , sono sempre stati europei con cultura occidentale .

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  2. Secondo me, tra Biden e Putin si stanno svolgendo le prove di una nuova edizione della Guerra Fredda. A differenza della prima – “vinta” dagli USA – sono però i Russi a tentare di contenere l’espansionismo della NATO. Come nella prima, invece, l’Europa resta il teatro delle tensioni e l’Unione Europea non dispone di una forza militare autonoma.

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  3. La NATO non deve comprendere l’Ucraina, di cui va garantita l’unità territoriale, già amputata dalla Crimea, che peraltro non faceva parte dell’Ucraina primigenia e i cui abitanti storici i Tatari sono stati deportati e sostituiti da Russi, che hanno votato disciplinatamente per la riunificazione con la Grande Madre Russia, che scomparso il comunismo, l’ha sostituito con il nazionalismo, come collante

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