Il risiko dei “santuari” del terrorismo

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Un lettore scrive a Giovanni Fasanella sui santuari del terrorismo:

«(…) Per quale motivo gran parte dei terroristi riconducibili alle BR e agli anarchici trovarono riparo in territorio francese fino ai giorni nostri?

C’è stata forse qualche commistione tra le accademie francesi o centri-studi e il grande scacchiere europeo?


Gentile Lettore,

la Francia ha una lunga tradizione di accoglienza nei confronti di esuli politici, cospiratori e terroristi stranieri (in particolare italiani), tre categorie non sovrapponibili, anche se in alcune fasi storiche il confine tra l’una e l’altra era piuttosto labile. Le ragioni della generosa ospitalità sono diverse.

La più importante è sicuramente quella di natura ideologica o ideale, ed è legata ai principi che hanno ispirato e modellato la democrazia francese dalla rivoluzione del 1789 in poi. Ma, com’è sempre accaduto, i luoghi di rifugio di cospiratori si sono trasformati inevitabilmente anche in terreni di guerre segrete tra polizie politiche, intelligence e centri d’influenza occulta.

Così è stato anche per la Francia.

Che spesso ha utilizzato i suoi ospiti come manovalanza terroristica o serbatoio di reclutamento per lo spionaggio e la propaganda, il più delle volte attraverso canali pseudo-massonici, “centri-studi” e Accademie.

Lo stesso discorso vale per le altre nazioni con una tradizione simile, diciamo così, a quella francese. Per restare in Europa, penso alla Gran Bretagna, alla Spagna, al Portogallo, alla Grecia, alla Jugoslavia, all’Urss, alla Cecoslovacchia, alla Svizzera…

Gentile Lettore, le consiglio un gioco molto semplice e divertente.

E’ una specie di Risiko. Prenda una mappa del mondo, metta una bandierina con relative “armate” sui Paesi “ospitali” (versione gentile e arcaica di “Stati canaglia”) e avrà una mappa dei santuari del terrorismo italiano di diversi colori, senza ricorrere a teorie complottiste.

La storia, infatti, è di per sé illuminante: i complotti sono sempre esistiti come strumenti occulti della politica, è sufficiente smascherarli e documentarli.

Giovanni Fasanella

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