Persecuzione legalizzata

| | ,

Niente tampone salivare per ora. Lo stabilisce la circolare del Ministero della salute del 24 settembre che specifica che i test antigienici rapidi non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro-rinofaringei aggiungendo anche che i test salivari molecolari, almeno allo stato attuale, saranno utilizzati solo su persone fragili.

Con questo atto vengono ribaltate le regole del diritto. Prevale la Circolare applicativa del Ministero su quanto appena approvato dal Parlamento il 15 Settembre, Legge 126/14, che al contrario prevede l’uso anche del tampone salivare rapido, meno invasivo di quello oro-rinofaringeo. L’aspetto curioso di questa legge è quello di essere stata, ancora una volta, realizzata con il voto di fiducia, ingiustificato, perché la maggioranza politica che sostiene il Governo Draghi è quasi assoluta. Si può capire la fretta che l’Esecutivo ha di avere a disposizione uno strumento, legittimato dal Parlamento, per spingere gli indecisi a procurarsi il green-pass (pena l’elevazione di multe previste da 400 a 1000 euro a chi non lo possiede, dopo cinque giorni d’assenza per i dipendenti pubblici, dal primo giorno per i privati; la sospensione dal lavoro, ma non il licenziamento; anche se, a tutt’oggi, non esiste obbligo vaccinale per legge). Stessa procedura anche per l’altro Decreto Legge del 6 agosto, DL 111/21, che interessa il personale scolastico e che prevede le medesime sanzioni per gli inadempienti. Convertito in legge dal Senato il 23 settembre, ancora con il voto di fiducia. Ora il Governo ha appena sfornato un nuovo Decreto Legge, sempre sul green-pass, che lo rende obbligatorio dal 15 di ottobre per tutte le categorie dei lavoratori pubblici e privati.

Se non è una forma di persecuzione dei Lavoratori, poco ci manca.

Allineati anche i principali Sindacati della scuola, di cui ho fatto parte quale docente fino al 31 agosto 2021, alle scelte del Governo, addirittura chiedono a gran voce la vaccinazione obbligatoria; solo l’ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) e qualche sindacato autonomo, si è sfilato e ha iniziato una serie di azioni legali, per denunciare le irregolarità del Decreto Legge n.111/21. Tutti quanti, Governo e Sindacati, come per togliersi un peso dalla coscienza di interferire sulle regole del lavoro, con motivazioni di salute che non trovano riscontro nelle statistiche che controllano la malattia, hanno stabilito che ci sarà sospensione che non peserà sull’anzianità di servizio, nè licenziamento, nè sanzioni disciplinari. Per quanto riguarda la scuola, è stata realizzata la “Piattaforma Nazionale Digital Green Certificate”, per fare dialogare il Sistema SIDI del MIUR con i dati sanitari legati alla Piattaforma per il suo rilascio. Le Segreterie degli Istituti controllano su di un monitor se il personale in servizio abbia o no il green pass valido. Un sistema che prevede, per chi non ricorre alla salutare puntura, il tampone oro-rinofaringeo a carico dei lavoratori. Ci si illude forse che la scuola potrà rimanere aperta in sicurezza, senza tener conto che i vaccinati possono contagiare e gli studenti pure.

Da parte sua il Ministro Bianchi, continua a fare dichiarazioni rassicuranti sul regolare inizio dell’anno scolastico in presenza, anche se ci sono numerose quarantene. E’ di qualche giorno fa la notizia di due genitori a Torino che hanno portato a scuola i loro bambini prima dell’esito del tampone e che poi, risultati positivi, sono finiti davanti al giudice. Da parte degli operatori scolastici, in compenso, diverse sono le perplessità in merito. Questa settimana è uscito l’ultimo Decreto legge, il 127/21, che tratta di “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening“.

Tutto questo trambusto iniziale è riuscito a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da altrettanti gravi problemi riguardanti la scuola, che si trascinano da anni con interventi sempre parziali e mai risolutivi: reclutamento, aggiornamento, precariato, classi pollaio, per non parlare dell’edilizia scolastica che vede in tutta Italia edifici fatiscenti a cui da parte di comuni e province non viene quasi mai rivolta la dovuta attenzione. Meglio continuare a parlare di green pass, che aprire il vaso di Pandora della scuola italiana.

Redazione Scuola

Glauco Carlo Casarico

Precedente

Una bella notizia per chi vuole utilizzare i test salivari

Un ministero quasi rassegnato alla DAD

Successivo

2 commenti su “Persecuzione legalizzata”

  1. Che dux Draghi ami ostentare la forza dell’anti-diritto ormai è chiaro: ritiene di avere in pugno imprenditori, sindacati, mondo dell’informazione, legato e succube di quell’élite europea e mondiale della finanza speculativa, di tutti “poteri forti”, insomma, dei cui ordini Draghi è il puntuale esecutore e che gli garantisce il suo appoggio. Ha in pugno anche il Parlamento, che però non conta nulla, per sua stessa ammissione, visto e considerato come si è lasciato mettere da parte durante tutta la pandemia, come ha rapidamente metabolizzato ogni insensato stato di emergenza senza elevare proteste, come ha accolto con la coda tra le gambe ogni ricorso al “voto di fiducia”, tanto criticato dai partiti di sinistra, quando questi erano all’opposizione… Ha in pugno, forse, anche la Magistratura, o almeno la maggioranza dei magistrati, dato che nessuno è ancora riuscito neppure a provare a ristabilire il DIRITTO: sono state scritte norme contraddittorie, che hanno richiesto chiarimenti, precisazioni, correzioni; con decreti sono state infrante leggi, norme contrattuali, persino Regolamenti europei, ma soprattutto sono stati calpestati articoli della nostra Costituzione, Carte internazionali dei Diritti Umani, che fissavano dei “paletti” ineludibili (e finora rispettati, almeno tendenzialmente) da ogni stato democratico. Ma nessu tribunale si è mosso, finora, o addirittura ha validato modalità di gestione politica del Paese (DPCM) inediti e inaccettabili sul piano giuridico e su quello della consuetudine.
    Ho parlato di “diritti umani”: ci saremmo aspettati una ferma condanna da parte della Santa Sede. E invece il Papa che fa? “Divaga”: viaggia, confonde gli “atti d’amore” con le siringhe, dimentico della dignità della persona e dell’inviolabilità del corpo umano, utile solo quando deve sostenere la necessità di ingenti esborsi di denaro da parte dei Paesi cosiddetti ricchi, a favore (si presume, ma non è dato sapere con certezza) dei richiedenti asilo, dei migranti, dei diseredati (quelli oltreconfine si intende: gli Italiani non fanno testo…). Tutta gente che di certo non trova ospitalità tra le Mura Leonine né riceve aiuti economici dalle banche vaticane… Pazienza se poi i citati “aiuti” finiscono a cooperative di dubbia operatività e risultano di supporto al terrorismo internazionale o ad attività illecite o della criminalità organizzata, come la tratta di esseri umani.
    E davanti a questo degradante, distopico panorama di dissolutio iuris, Mattarella che fa? Nulla! rafforza la “benedizione vaccinale” attribuendole valenze salvifiche, che non possiede né dal punto di vista sanitario né tantomeno da quello morale, legata come è ad ignobili forme di ricatto psicologico, economico, sociale, che solo l’Italia, UNICO STATO AL MONDO, ha osato mettere in campo per difendere i loschi interessi delle lobby farmaceutiche, peraltro straniere.
    Ma ora è chiaro NON SIAMO PIù IN DEMOCRAZIA; inutile fingere: almeno si abbia il coraggio di dichiararlo: Italia primo stato TOTALITARIO dell’Europa del terzo millennio!

    Rispondi

Rispondi a Antonio Palma Annulla risposta