IL DANNO SCOLASTICO

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La scuola progressista come macchina della disuguaglianza.

Non è la prima volta che studiosi appartenenti a un’area lato sensu di sinistra dicono ‘cose di destra’ a proposito della scuola.
Ricordiamo come esempio il senatore Lorenzo Strik Lievers il quale, di orientamento politico radicale, prese ferma posizione contro quel degrado scolastico che attribuiva in prevalenza alla condizione di minorità professionale, economica, sociale in cui versava allora (solo allora?) la classe insegnante.
Dunque il libro ‘Il danno scolastico’ di Mastrocola e Ricolfi, appartenenti ad un’area culturale che definiremmo di matrice illuministica (ndr. progressista), non coglie di sorpresa: in fondo il richiamo ad una scuola che abbia chiuso i conti con i miti e i rigurgiti del ’68 è una questione di razionalità, e la razionalità può ben essere patrimonio di tutti.
Dunque non stupisce, dicevamo, da qualunque luogo provenga, la raziocinante e circostanziata contestazione di una scuola che, nel nome della Dea Inclusione Sociale, non nega (quasi) a nessuno il suo diplomino, così come a nessuno si nega – diceva Vittorio Emanuele III – “un mezzo sigaro toscano e una croce di cavaliere”.
Soltanto che, argomentano Ricolfi e Mastrocola, la didattica semplificata originata dal pragmatismo anglosassone misto al sociologismo prêt à porter de noantri generano scarsa preparazione culturale e di conseguenza, in prospettiva, una collocazione professionale tutt’altro che esaltante. Ed ecco che il sistema scolastico illusoriamente calibrato per conseguire pari opportunità, pervietà sociale e promozione degli ultimi, ottiene l’effetto contrario, perché la jeunesse dorée che frequenta scuole e atenei prestigiosi e severi continuerà a conseguire una preparazione di alto profilo, mentre i nati e cresciuti in un ambiente povero economicamente e culturalmente vi rimarranno prigionieri come in una casta indù.
Il pregio di quest’opera è che non indulge nella sterile lamentazione né nella laudatio temporis acti, ma affronta il suo tema con le armi non solo della logica ma della moderna statistica: il malfunzionamento della scuola come strumento di mobilità sociale è argomentato su tale base, prospettando dati che è difficile confutare.
Insomma se Paola Mastrocola illustra la scuola con la brillantezza e l’ironia che le sono consuete, Luca Ricolfi ne corrobora le argomentazioni sui fondamenti di una scienza rigorosa. L’uno completa l’altra, e possiamo credere che ciò avvenga non solo negli studi ma anche nella vita, essendo essi, come è noto, marito e moglie.

Alfonso Indelicato

Recensione libraria – Redazione scuola

Paola Mastrocola – Luca Ricolfi
Il danno scolastico
La scuola progressista
come macchina della disuguaglianza

2021, La nave di Teseo editore, Milano
ISBN 978-88-346-0808-1 -Prima edizione digitale La nave di Teseo ottobre 2021

Paola Mastrocola ha esordito con il romanzo La gallina volante (2000), vincitore del premio Calvino. Finalista al premio Strega nel 2001 con Palline di pane e vincitrice del premio Campiello nel 2004 con Una barca nel bosco. Per La nave di Teseo ha pubblicato Diario di una talpa (2020).

Luca Ricolfi, sociologo e docente di Analisi dei dati, ha fondato la rivista di analisi elettorale “Polena” e l’Osservatorio del Nord Ovest. Attualmente è presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume. Per La nave di Teseo ha pubblicato La società signorile di massa (2019), vincitore del premio Biella letteratura e industria – Giuria dei lettori e del premio Città di Como – Sezione Saggistica, e La notte delle ninfee (2021).

Degli stessi autori presso La nave di Teseo
Paola Mastrocola, Diario di una talpa
Luca Ricolfi, La società signorile di massa
Luca Ricolfi, La notte delle ninfee

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