Medio-oriente: accordi di pace e premi Nobel

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L’Accordo di Abramo” è stato firmato a Washington il 15 settembre. Donald Trump l’aveva annunciato qualche giorno prima, dopo una telefonata a tre proprio con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il Re del Bahrain Hamad bin Isa Al Khalifa. Storico giorno per la pace in Medio Oriente” twitta Donald Trump per la firma alla Casa Bianca da parte dei leader di Israele e Bahrein degli accordi “che nessuno pensava fossero possibili” dopo quelli con gli Emirati di agosto. ” Altri cinque o sei Paesi arabi firmeranno presto accordi con Israele per la normalizzazione dei rapporti”  ha aggiunto il presidente Usa. Su queste importanti iniziative per la Pace pubblichiamo l’intervento di N.W.Palmieri.

Gli dettero perfino il Premio Nobel per la Pace. Povero Nobel. Povera pace”1

Il Deputato conservatore norvegese Christian Tybring-Gjedde2 annunciò a metà settembre 2020 che avrebbe sostenuto la candidatura di Trump per il Nobel per la pace 2021. Tybring-Gjedde non fa parte del Comitato che delibera sull’assegnazione. La propaganda repubblicana americana diramò il messaggio: “President Trump Nominated for the Nobel Peace Prize” (DonaldJTrump.com). In parole chiare, Trump è stato indicato come candidato (ve ne sono oltre 300). Il Parlamento di Oslo deciderà, in consultazione segreta. A dicembre 2021 si saprà. Questo a grandi linee il suo profilo come candidato. Il 31 agosto 2016, in campagna elettorale in Arizona, Trump promise: “Se sarò eletto, vieterò l’ingresso negli Stati Uniti a tutti i musulmani”. Con ordine esecutivo 13769 del 27 gennaio 2017 fece seguire il Muslim Ban. Il 7 aprile 2017, rispondendo a un attacco di gas in Siria (la cui responsabilità non è mai stata stabilita), Trump si improvvisò giudice e reggitore delle cose umane e fece lanciare 59 Tomahawk contro una base governativa siriana. “Uccidi prima, fai domande dopo” è un vecchio detto del West. Il 9 agosto 2017, Trump scrisse un messaggio breve: “Il mio primo ordine da Presidente è stato di rinnovare e modernizzare il nostro arsenale nucleare. È ora di gran lunga più forte e più potente di quanto non sia mai stato”.3 Dopo avere minacciato fuoco, furia e totale distruzione della Corea del Nord, Trump incontrò diverse volte il Presidente coreano e proclamò, dopo un incontro a Singapore, che l’arsenale atomico della Corea non poneva più pericolo. Infatti, la Corea del Nord continua a portare avanti i suoi programmi atomici. Il 5 settembre 2017, Trump annunciò la rescissione dei programmi a favore dei dreamer (DACA e DAPA).4 In aprile 2018, Trump lanciò la Direttiva “zero tolerance” in base alla quale chi entrava, o tentava di entrare, clandestinamente negli Stati Uniti, doveva essere imprigionato e, se accompagnato da figli, questi dovevano essere separati dai genitori, qualunque fosse la loro età. Molti di questi bambini andarono persi e non si sono più ritrovati. La First Lady e quattro ex-First Ladies insorsero, e Trump fece marcia indietro. L’8 maggio 2018, Trump promulgò il National Security Presidential Memorandum di unilaterale ripudio americano dell’accordo Joint Comprehensive Plan of Action con l’Iran e re-istituì le sanzioni. Il 9 ottobre 2019, Trump ordinò il ritiro di 2.000 soldati dalle basi al nord della Siria. La Turchia approfittò per conquistare una larga fetta di territorio siriano lungo il confine meridionale, e per scacciare i curdi che lo abitavano pacificamente. Trump minacciò distruzione dell’economia turca, ma inviò il suo vice il quale ratificò l’operato turco. Il 3 gennaio 2020, Trump, di sua iniziativa e senza procedimento giudiziale, fece sopprimere il Generale iraniano Qasem Soleimani.5

Non è la prima volta che un Premio Nobel per la Pace va sprecato. Nel 1973, Oslo conferì il Premio a Henry Kissinger e Lê Ðú’c Tho, negoziatori degli accordi di pace di Parigi per la fine della guerra del Vietnam. Kissinger lo accettò, Lê Ðú’c Tho lo rifiutò perché “non c’era ancora pace”. La guerra continuò fino al 10 aprile 1975 – Fall of Saigon Day – quando l’America, sconfitta da una piccola armata di uomini di incrollabile fede e tenace valore, abbandonò in disordine e senza speranza la terra che aveva con orgogliosa sicurezza attaccata e occupata. Nel 2009, il Premio venne conferito a Barack Obama per i suoi “sforzi straordinari nel rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”. Obama aveva da meno di un anno assunto la presidenza degli Stati Uniti d’America e non aveva ancora ottenuto alcuno dei successi per i quali venne premiato. Se, cosa improbabile, il Premio venisse assegnato a Trump, la motivazione sarebbe verosimilmente: “Per il contributo alla creazione di un Nuovo Medio Oriente (la pace fra Israele e gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein)”.

Sarebbe motivazione misera. Un Nuovo Medio Oriente sarà realizzato solo se gli accordi di pace includeranno i Palestinesi. E questo presuppone restituzione di terra da parte di Israele.6

Nicola Walter Palmieri

1 Oriana Fallaci, riferendosi a Kissinger.

2 Tybring-Gjedde aveva sostenuto Kim Jong-un come candidato allo stesso premio.

3 Donald J. Trump, @real DonaldTrump, August 9, 2017.

4 Deferred Action for Childhood Arrivals e Deferred Action for American Parents of Americans and Lawful Permanent Residents.

5 Gli USA non sono in guerra con l’Iran.

6 V. Peter Münch, “Frieden gibt es nicht zum Nulltarif”, SDZ, 15 settembre 2020.

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